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separazione divorzio figli patrimonio

INTERVISTA ALL’AVV. ARMANDO CECATIELLO SUL CORSO TENUTO IN SALA VOLTA

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SEPARAZIONE: DIVORZIO, FIGLI & PATRIMONIO – ISTRUZIONI PER L’USO

 

 

1 – Lei ha ideato un corso per imparare a separarsi e divorziare bene. In cosa consiste?

Sono oltre 25 anni che come avvocato  mi occupo di diritto di famiglia, vedo ogni giorno persone che si vogliono separare,   divorziare o vogliono tutelarsi dal punto di vista patrimoniale in vista di una prossima decisione. Mentre quando ci si sposa ci si prepara per mesi a volte per anni e  chi si sposa in chiesa fa anche il corso prematrimoniale, al momento della separazione nessuno sa cosa fare; spesso ci si muove in una tempesta emotiva. C’è chi  la vede come una liberazione chi la subisce,  ma molto raramente si arriva preparati. Da qui l’idea di un corso per imparare a “separarsi bene”.

 

2 – Qual è l’obiettivo?

Gli obiettivi sono diversi: far capire che la separazione può essere vissuta anche come una opportunità, un  momento di “rinnovamento”; che i figli devono essere tenuti nella massima considerazione e non devono in alcun modo divenire vittime del conflitto; che ci sono diversi modi per separarsi, che gli aspetti economici della separazione devono essere ben ponderati e mai bisogna prendere decisioni affrettate o legate all’emozione del momento, si finirebbe per pentirsi.

 

3 – Come si svolgono praticamente le lezioni? E quanto costa?

Il corso è strutturato in tre incontri che coordino spiegando tutti gli aspetti legali. Nel primo incontro mi affianco ad una pedagogista,  nel  secondo ad un esperto di psicologia clinica e nel terzo coinvolgo sempre un commercialista. Non vi sono costi per i partecipanti.

 

4 – Quanti sono gli iscritti e qual è il target dei partecipanti?

Al momento per il prossimo incontro del 9 maggio abbiamo già trenta iscritti, si tratta di uomini e donne di diversa estrazione che sono interessati a capire come affrontare questo momento delicato al meglio. Il corso si rivolge non solo alle coppie in procinto di separarsi, ma anche a tutti i professionisti che si confrontano con la crisi della famiglia, come insegnanti, psicologi e assistenti sociali.

 

5 – Alla fine del corso si può davvero affrontare il divorzio meglio? Perché?

Mai come nel procedimento di separazione e di divorzio è importante fermarsi e riflettere su cosa si vuole veramente, su quali sono le scelte da fare e come riprogrammare la propria vita dopo un evento che, per molti,  è doloroso ed inaspettato. Il corso permette di avere delle indicazioni a 360 gradi da professionisti che, con un approccio multidisciplinare insieme all’avvocato aiutano  le persone a  riflettere e a programmare al meglio la propria vita futura.

 

6 – Quali sono le materie insegnate?

Non sono lezioni frontali, sono dei dialoghi aperti con l’avvocato, il pedagogista, l’esperto di psicologia clinica e il commercialista. Ciascuno dà il proprio contributo in un’ottica multidisciplinare, spesso sono i partecipanti a fare domande e ad aprire un dialogo che serve a tutti.

 

7 – Come le è venuta l’idea? È il primo caso in Italia?

Mi  occupo da sempre di diritto di famiglia, sia in Italia che negli Stati Uniti e in Inghilterra. Il progetto è nuovo per l’Italia, nel nostro paese la separazione e il divorzio sono spesso ancora vissute come un tabù. Visti i numeri invece è opportuno parlarne e comprendere che è necessario diffondere una cultura del rispetto, della solidarietà tra ex coniugi  anche dopo la separazione soprattutto quando ci sono dei figli che, troppo spesso, diventano vittime dei loro stessi genitori a causa del conflitto. Negli USA e in Inghilterra sono stat già fatte iniziative di quasto tipo ed è sempre più diffusa la pratica collaborativa che ho contribuito a portare in Italia e che ora è divenuta ncor più famosa grazie alla pubblicità di Gwineth Paltrow che la chjiama Conscious Divorce. Di questo argomento ho scritto due libri “Separarsi bene con la pratica Collaborativa” e  “A Mindful Divorce” entrambi editi da Red!

 

8 – Il corso segue le linee guida del Cnf?

Nell’ambito delle separazioni e dei divorzi sono stati fatti passi da gigante. Se prendiamo in considerazione un  Tribunale come quello di Milano,  non si hanno mai decisioni standard e, a ben vedere, ogni sentenza rappresenta la soluzione a una specifica situazione familiare.  Oltre alle linee guida del CNF  c’è anche il protocollo di Milano che si sta diffondendo anche in altri Tribunali.  Vengono   previste non solo una ripartizione delle spese ma anche modalità intelligenti per la gestione delle stesse, il tutto per evitare che i genitori, dopo la separazione, litighino.

 

9 – È diretto solo a chi si separa consensualmente o anche agli altri?

Il corso vuole spiegare che un accordo tra coniugi,  o ex conviventi in caso di coppie non sposate, è la soluzione migliore per se stessi e per i figli. La via giudiziale si deve percorrere solo se costretti dalla completa incomunicabilità o da situazioni gravi dove è necessario che via sia l’autorità giudiziaria a decidere e vigilare. Si pensi che molto spesso è il Tribubale che, a tutela di figli di coppie estremamente conflittuali, nomina un avvocato a tutela del  minore  il c.d. Curatore Speciale. Da curatore speciale del minore molto spesso mi confronto con ragazzi che possiamo definire vere vittime della separazione o del divorzio. Ho incontrato adolescenti  costretti a vedere educatori, assistenti sociali, psicologi e in ultimo me, come  curatore speciale, e ciò solo per le reciproche accuse dei genitori mosse nei processi. Dare voce ai ragazzi e “difenderli” dai loro stessi genitori spesso è per loro un sollievo oltre che un’esigenza. Spiegare ai genitori il male che stanno facendo ai figli spesso è inutile per quanto sono assorbiti in quella che può definirsi una vera e propria guerra.

 

10 – Ci si deve necessariamente iscrivere in coppia o anche ognuno per sé?

Molti arrivano da soli, non hanno ancora comunicato all’altro partner la volontà di separarsi o ci stanno ancora pensando. Altri vengono in coppia e a volte escono con uno sguardo complice.

 

11 – Vi occupate solo di divorzi o anche di separazioni?

Mi occupo di spiegare la separazione, il divorzio e anche la fine della convivenza quando ci sono figli per i quali si deve decidere l’affidamento, il collocamento e l’assegno di mantenimento.

 

12 – Ci sono anche altri esempi all’estero di corsi del genere? Se sì, me ne cita qualcuno?

Negli Stati Uniti in Canada e in gran parte dell’Europa si inizia a percorrere una nuova strada per separarsi quella della pratica collaborativa, di cui, come ho già detto, parlo all’interno dei miei ultimi libri.

 

13 – Quando si divorzia, quali sono le maggiori difficoltà dal punto di vista burocratico?

La difficoltà sta nel fatto che a distanza di soli sei mesi dalla separazione consensuale o un anno da quella giudiziale,  si possono discutere le condizioni di divorzio. Si tratta di una situazione poco costruttiva dove in una situazione che non può essere sostanzialmente cambiata si deve affrontare un altro procedimento. La nostra normativa non prevede ancora  la possibilità di un divorzio diretto senza separazione  e da qui  la duplicazione dei procedimenti. In Italia è comunque possibile, quando ci sia un elemento di estraneità, come  quando  uno dei partner sia cittadino straniero, applicare il Regolamento Europeo che prevede la possibilità di applicare la legge straniera, In questo modo possiamo procedere direttamente con  il divorzio.

 

14 – Avete immaginato anche lezioni che insegnano come dividere soldi e finanze? Mi fa qualche esempio concreto?

Si ne parliamo sempre nel terzo incontro. Insieme al  commercialista spiego come comprendere la propria situazione finanziaria e come fare delle previsioni a  medio e lungo periodo,  e ciò per prendere decisioni ottimali per sé  e per i figli. Gli aspetti economici della separazione e del divorzio sono importantissimi, capire come gestire le proprie finanze, gli investimenti ma anche i debiti quali il  mutuo per la casa e  i finanziamenti in corso,  è importantissimo soprattutto quando si deve pagare o ricevere un assegno di mantenimento. Comprendere anche quale sia il possibile prelievo fiscale sull’assegno di separazione e divorzio è fondamentale.

 

15 – Se ne ha, mi cita qualche aneddoto legato al corso?

Nell’ultimo incontro c’era una coppia molto attiva. Erano due conviventi ed entrambi stavano combattendo contro l’ex . Alla fine della serata  hanno compreso come le  loro battaglie fossero inutili e come a rimetterci fossero solo i figli di entrambi. A distanza di una settimana ho saputo che avevano preso degli accordi per passare dalla separazione giudiziale a quella consensuale. Molto spesso le persone litigano in tribunale e non si ricordano neppure il motivo.

 

 

Per concludere vorrei dire che la fine di una relazione è sempre un momento difficile che inevitabilmente porta sofferenza agli ex partner e ai figli. Se poi si aggiungono, come spesso accade, risentimento, desiderio di vendetta e rabbia, la miscela può diventare esplosiva. Non a caso, la casistica relativa ai processi di divorzio è ricca di storie di distruzione personale, familiare e finanziaria.

Nella mia attività di avvocato ho sempre cercato di far riscoprire ai clienti le risorse interne che, negli anni, li hanno portati a scegliere un partner, a costruire una famiglia, a decidere di avere dei figli, risorse a cui devono attingere soprattutto nel momento della separazione.

Un modo per separarsi bene è con la Pratica Collaborativa, un metodo non contenzioso per la risoluzione delle controversie centrato sulle parti e guidato da esse. Affiancati da un team interdisciplinare di professionisti, i due ex partner riscoprono la capacità di comunicare efficacemente e di individuare le soluzioni più vantaggiose, piuttosto che demandare a un giudice ogni decisione sul futuro della loro famiglia. L’accordo così raggiunto rispecchia esattamente il loro volere: chi, infatti, è più competente nel risolvere le divergenze di una separazione, se non gli stessi coniugi? Ne parlo nel mio libro “Separarsi bene con la pratica Collaborativa” edito da Red. ma anche ne “I miei genitori si Separano. E Io? “ che ho scritto con lo specialista di Psicologia Clinica dott. Carlo Alfredo Clerici.

 

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