Quando il mancato pagamento delle spese straordinarie può costituire reato
La recente Sentenza n. 19715/2025 della Corte di Cassazione ha offerto importanti chiarimenti in materia di obblighi economici genitoriali e rilievo penale del mancato pagamento delle spese straordinarie dopo una separazione o un divorzio.
Oggetto del giudizio era la condanna di un uomo che, per un lungo periodo (dal 2013 al 2017), si era sottratto al versamento dell’assegno di mantenimento per i figli, dell’assegno divorzile e del 50% delle spese straordinarie, così come previsto dai provvedimenti emessi in sede di separazione e divorzio.
Cosa sono le spese straordinarie?
Le spese straordinarie sono quei costi non ordinari, generalmente imprevedibili o non ricorrenti, sostenuti per esigenze importanti dei figli: cure mediche, istruzione scolastica non obbligatoria, attività sportive o artistiche, spese psicologiche e altre necessità non coperte dal solo assegno mensile.
La loro ripartizione tra i genitori è disciplinata dal titolo giudiziario (sentenza o accordo omologato) e costituisce parte integrante del dovere di mantenimento sancito dall’art. 147 c.c. e richiamato anche in sede penale.
Il cuore della pronuncia: art. 570-bis c.p. e obblighi genitoriali
La Suprema Corte ha ritenuto che anche il mancato pagamento delle spese straordinarie, se previsto da un titolo giudiziale o da un accordo tra i coniugi, integra il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, di cui all’art. 570-bis c.p., purché si tratti di un inadempimento grave, consistente e non occasionale.
Non è necessario che il soggetto ometta tutti i pagamenti: anche l’inadempimento parziale, se riguarda una componente essenziale del mantenimento – come appunto le spese straordinarie – può configurare la condotta penalmente rilevante.
I principi enunciati dalla Cassazione
Con un’argomentazione approfondita, i giudici hanno evidenziato che:
* il diritto al mantenimento dei figli comprende non solo l’assegno mensile, ma anche il contributo alle spese straordinarie;
* la violazione dell’obbligo di contribuire a tali spese, se rilevante per entità e durata, può ledere il diritto dei figli ai mezzi di sussistenza;
* l’inadempimento è penalmente rilevante quando compromette l’equilibrio economico della famiglia e l’interesse superiore del minore.
Quando si configura il reato
La Corte precisa che non ogni omissione costituisce reato. È necessaria una valutazione concreta della gravità, entità dell’importo non versato e durata dell’inadempimento. Ciò per evitare che ogni semplice controversia civilistica sfoci in sede penale.
L’impatto per i genitori separati
Questa sentenza rappresenta un importante punto di riferimento per chi è coinvolto in dinamiche familiari conflittuali, sia come genitore obbligato che come genitore affidatario. Il mancato rispetto degli obblighi economici può portare a conseguenze penali anche gravi.
Conclusione
La Sentenza 19715/25 della Corte di Cassazione offre una lettura sistematica delle norme civilistiche e penali in tema di obblighi di mantenimento, sottolineando l’importanza di rispettare integralmente le disposizioni economiche contenute nei provvedimenti di separazione o divorzio.
Per chi si trova ad affrontare simili problematiche, è essenziale comprendere appieno i propri diritti e doveri e agire con consapevolezza per tutelare l’interesse dei figli ed evitare rischi legali.
